Un nuovo approccio sostenibile alla tradizione artigiana.
L’azienda, fondata da Giuseppe Carpanelli nel 1919, produce mobili e complementi d’arredo che soddisfano i bisogni della clientela internazionale più esigente, reinterpretando ed innovando la tradizione attraverso un percorso di ricerca continuo, sempre esaltando la qualità artigianale. Abilità manuali e competenza in ogni lavorazione, un’attenta selezione dei legni lavorati in maniera altamente qualificata e con altissima cura del dettaglio, tinteggiatura e finitura realizzate utilizzando i prodotti vernicianti più innovativi e performanti.
Da sempre la famiglia Carpanelli interpreta con dedizione ed ingegnosità il Made in Italy ottenendo il credito ed il gradimento dei clienti. Oggi, la terza generazione con Giuseppe, Angelo e Daniele si impegna a rinnovare costantemente la propria offerta, interpretando le nuove direzioni stilistiche con creazioni che ne decifrino il cambiamento esprimendo innovazione di altissima qualità estetica, dalle performance sorprendenti. L’arredo veste lo spazio con espressione sofisticata, dove opacità morbide al tatto combinandosi sulle essenze pregiate provocano suggestioni uniche, tessendo gli schemi della raffinatezza naturale.
La tecnologia, ricercando l’estetica e le prestazioni, sempre più deve però incrociare anche la sostenibilità. Promuovendo un approccio produttivo etico, basato sulle migliori tecnologie disponibili, con l’utilizzo delle nostre vernici IRIDEA BIO per legno, formulate con materie prime provenienti da materiali di riciclo e con fasi di produzione di minore impatto ambientale, si è avviato un più efficiente utilizzo delle risorse, adottando ogni misura idonea a limitare gli effetti delle proprie attività sull’ambiente. Perché oggi investire in ricerca significa soprattutto avviare processi produttivi che rendano possibile uno sviluppo sostenibile, per poter rincorrere il futuro con entusiasmo.
Con le parole del nostro Responsabile Tecnico Commerciale Gilberto Pavanello, all’ultimo Salone del Mobile di Milano: “La sostenibilità emerge sempre di più come valore imprescindibile, il filo conduttore che guida le scelte dei consumatori verso decisioni più responsabili. In un panorama sempre più consapevole, Carpanelli ha deciso di esporre all’ultimo Salone del Mobile degli arredi verniciati con i nostri prodotti BIO a base acqua, frutto di formulazioni che utilizzano materie prime riciclate e processi produttivi a basso impatto ambientale. Queste innovazioni non solo riducono le emissioni inquinanti, ma rappresentano anche un impegno concreto verso un futuro più consapevole.”
Oggi la terza generazione con Daniele Carpanelli intende rafforzare la capacità e la visione di tutte le generazioni precedenti, delineando traiettorie di sviluppo e di crescita che continuino ad affermare l’azienda in modo innovativo.
“La riconoscibilità dello stile Carpanelli deriva da una sperimentazione che coerentemente affonda le proprie radici nella sapienza tecnica delle lavorazioni dei legni più pregiati che la famiglia Carpanelli si tramanda da un secolo di storia. Un connubio fra tradizione e innovazione che nasce dal sapiente uso di materiali resi oggi protagonisti con mobili che trasmettono la capacità di essere al passo con i tempi rendendo omaggio alle origini. In questo percorso siamo felici di crescere e sperimentare nuove soluzioni con ICA perché ne condividiamo lo spirito innovativo e la spiccata attenzione ai principi di eco sostenibilità, nostri riferimenti per il futuro. ICA è un vero partner per noi, con il quale si è instaurato un rapporto basato sull’affidabilità, su criteri di qualità e servizio che generano straordinario valore. La condivisione nell’operatività quotidiana di conoscenze e metodologie avanzate concepisce grandi risultati, diventa uno strumento per fare meglio ed evolvere. L’ottima sinergia tra le squadre rende il rapporto il migliore possibile, dando vita a soluzioni davvero innovative ed integrate che soddisfano le esigenze dei clienti più velocemente e con maggiore efficacia. Quindi, migliorando la capacità di competere”.